Gli MSP giocano un ruolo sempre più importante nell’ambito della sicurezza informatica aziendale. È questo il principale dato emerso dal sondaggio Pulse “Outsourcing Security” (Esternalizzazione della sicurezza) condotto su oltre 100 organizzazioni di tutto il mondo: l’88% degli intervistati affida a terzi i propri processi o strumenti di sicurezza informatica e la tendenza più comune in termini di outsourcing è rivolgersi agli MSP (55%).
Durante la pandemia, l’outsourcing ha registrato una netta crescita: quasi tre quarti delle aziende (73%) ne hanno riconosciuto un incremento da quando hanno attuato misure per introdurre il telelavoro. Nel 2022 questa tendenza non farà che aumentare: il 60% sostiene infatti che l’outsourcing crescerà nei prossimi 12 mesi, anche se in molte aziende le policy di lavoro da remoto saranno allentate.
Per questo motivo, una delle organizzazioni riconosce che “esternalizzare i servizi permette di gestire situazioni in cui non si hanno conoscenze o risorse sufficienti, ma rappresenta anche un’opportunità per i team interni di imparare da fornitori e consulenti”. Le principali ragioni all’origine di questo trend sono la carenza di dipendenti esperti di sicurezza informatica (75%) e la capacità di gestire adeguatamente la portata dei problemi (56%).
Tra gli strumenti e i processi che le imprese decidono di esternalizzare, spiccano le funzionalità SIEM (58%), la gestione delle minacce e delle vulnerabilità (44%) e la gestione delle identità e degli accessi (42%). In questi casi, si prediligono gli abbonamenti annuali (46%) rispetto ad altri modelli come il pay-per-project (15%).
Ma quali sono i fattori chiave che le organizzazioni prendono in considerazione nel selezionare i propri fornitori? Il 58% dà la priorità al prezzo, il 45% guarda il tempo di implementazione del servizio e il 40% considera il riconoscimento da parte di analisti prestigiosi (ad es. il Magic Quadrant di Gartner). Per quanto riguarda gli aspetti da verificare prima di sottoscrivere un accordo con un fornitore di servizi, il 67% si assicura che possiedano le certificazioni pertinenti (SOC, HIPAA, ecc.), il 65% fissa un colloquio con i team di sicurezza e il 41% controlla i profili e l’esperienza dei loro dipendenti. Vale la pena sottolineare che la maggior parte delle aziende (91%) è soddisfatta degli accordi stipulati con i fornitori e il 92% crede che in seguito all’outsourcing la protezione contro gli incidenti di sicurezza informatica sia migliorata.
Una partnership efficace
I dati del sondaggio dimostrano l’importante ruolo che gli MSP hanno acquisito nel servire le aziende di fronte a minacce sempre più frequenti e sofisticate. Gli MSP offrono alle imprese un’ancora di salvezza, consentendo loro di affidarsi a consulenti di fiducia e di agire basandosi sull’esperienza accumulata nell’assistere centinaia di clienti, spesso attraverso processi efficienti e automatizzati. Inoltre, forniscono report ai clienti affinché rimangano aggiornati e possano assumere un ruolo molto attivo nella sicurezza informatica. Tuttavia, di fronte alle crescenti esigenze in questo campo, prestare i propri servizi diventa sempre più difficile e impegnativo per gli MSP e, a dirla tutta, nella maggior parte dei casi non è nemmeno possibile senza una tecnologia di sicurezza basata su una piattaforma unificata.
WatchGuard si impegna ad aiutare gli MSP a rimanere una delle prime scelte delle aziende per l’esternalizzazione dei servizi di sicurezza informatica. I clienti attuali e potenziali si aspettano che i fornitori offrano strumenti di visibilità e reporting potenti e capaci di dimostrare facilmente ed efficacemente il proprio valore. A tal fine, ha creato una piattaforma di sicurezza unificata (USP) dedicata ai partner, una soluzione con un’unica console per il provisioning, l’implementazione, la gestione e il monitoraggio di un portafoglio integrato di soluzioni e servizi avanzati di sicurezza.